Il nome deriva dall'amministratore bizantino chiamato in greco
basilikos. Secondo alcuni il nome si riferisce alla "
basilica"
di
Acerenza in quanto il vescovo di quest'ultima
esercitava funzioni giudiziali sulla zona. In epoca romana la regione
era chiamata
Lucania.poluogo ma che hanno una grande
importanza economica nella regione.
Confina a sud est con il mar Ionio (golfo di
Taranto),
a est con la
Puglia, ad ovest con la
Campania,
a sud-ovest con il mar
Tirreno e a sud con la
Calabria.
Le città principali sono
Potenza (capoluogo di
Regione e di provincia) e
Matera (capoluogo di
provincia);
Pisticci,
Melfi e
Policoro città non capoluogo ma che hanno una grande
importanza economica nella regione.
Effettivamente la
Lucania antica era ben
più vasta dell'odierna
Basilicata; oltre a questa
infatti comprendeva vasti territori appartenenti ad altre due regioni
odierne: alla
Campania (
Cilento e Vallo
di Diano nel Salernitano) e alla
Calabria
(arrivava a
Sibari,
Turi, e al
fiume
Lao, nel
Cosentino). Non
comprendeva però le terre ad est del fiume
Bradano,
quindi la stessa
Matera, ma anche l'intera area
del
Vulture, la cui principale città era
Venusia,
all'epoca degli
Irpini. Tali confini geografici
riflettono la situazione posteriore alla scissione fra
Bruzi
(antichi abitanti della
Calabria) e
Lucani
avvenuta nel 356 a.C. con il confine fra le due regioni nell'istmo
tra
Turi e
Cirella (
Piccola
Lucania). Prima di questa data, le fonti dal V
sec. in poi si riferivano ad una vasta area, chiamata convenzionalmente
dai moderni
Grande Lucania, che
si spingeva fino allo stretto di
Messina ed era
abitata da genti di ceppo sannitico.
I suddetti confini nord-orientali della
Lucania
furono poi mantenuti nell'istituzione delle regioni augustee, avvenuta
intorno al 7 d.C: le terre dei
Lucani (al di qua
del
Bradano) entrarono a far parte della
Regio III Lucania et
Bruttii, mentre
Matera
e il
Vulture della
Regio II
Apulia
et
Calabria.